SANTA FAMIGLIA DI GESÚ GIUSEPPE E MARIA Mt 2,13-25.19-23 

Famiglie belle

Oggi ringraziamo il Signore per il dono della famiglia. Se non avessi avuto un padre! Se non avessi avuto una madre! Erode è un padre che uccide il futuro. Non vuole che qualcuno prenda il suo posto. Cerca quei cinquanta bambini nati nel suo regno e li fa uccidere. Giuseppe, invece, è un padre che presta la sua paternità. Che segue un sogno. Che diventa un padre adottivo. Come se non fosse suo il bimbo eppure, proprio come fosse suo. Due modi diversi di vivere la paternità. Anche i Magi sono nominati in questo vangelo. Pure questi uomini sono padri: che lasciano la terra, la casa e cercano. Padri capaci di indagare, di cercare, di chiedere e di confrontarsi. Sono tre tipologie di padri. Che dicono le diversità delle famiglie. Ma anche i momenti diversi delle nostre famiglie. Non sono maschietto che si ferma a sottolineare soltanto la parte maschile della famiglia! No: il testo evidenzia questa triplicità maschile di padri. Forse, abbiamo a che fare con tutti e tre. Anche con l’Erode che ha paura di essere spodestato. Eppure, anche se i padri cambiano – potremmo dirlo anche delle madri – le famiglie vivono qualcosa di grande e anche di terribile. Di grande: si uniscono e si rafforzano. Di terribile: sempre sotto assedio. Marito e moglie si mettono insieme, a immagine di Dio, dice la Scrittura, ma sono sotto assedio! La forza di Erode che uccide il futuro si mescola con la gioia di stare insieme dei Magi e di Giuseppe. E con archibugi meschini o normali, l’Erode che c’è nell’uomo o nella donna d’oggi, vuole uccidere il bambino. Quante famiglie belle ci sono in giro per il mondo: famiglie che fanno sacrifici dell’altro mondo perché l’Erode che abita in famiglia non vada a distruggere l’unione, la famiglia, i figli. Allora sorge un padre di nome Giuseppe: madri o padri che custodiscono la famiglia, che fanno sacrifici immensi, che sellano l’asino e si spostano di postazione in postazione purché la storia non vada a rotoli. Genitori che diventano Magi, in cerca di verità per le proprie famiglie. Ci si sposa. Ma non si sa a cosa si va incontro. Le vite sono vive e si inerpicano – tutte – su strade anche difficili. Le famiglie sono belle non perché non soffrono, ma perché stringono i denti come Giuseppe e cercano come i Magi la strada della verità. S’interrogano, chiedono, purché l’Erode che abita dentro l’intimità della casa non vada a scompaginare le unioni. Si prova di tutto e qualche volta non funziona. Si prova di tutto e qualche volta funziona. Si riesce a ritirarsi in una certa parte del mondo che si chiama Nazareth, luogo che significa LA FIORITA. Sì: avviene un tempo nel quale una famiglia trova la sua fioritura, la quadra. Per poco, finché il figlio non lascia casa per andare altrove e iniziare a fare la sua storia. Le famiglie, tutte, cercano fioritura. Proprio per questo a qualcuno non va bene e mette in atto strategie di dolore familiare e silenzioso. Figli che stanno male senza poterlo dire. Genitori che si attaccano ai figli perché non sono solidi e non sono uniti. E nonostante tutto, qualche volta Giuseppe ce le mette tutta e la famiglia trova custodia. Altre volte sono i Magi con la loro domanda, la loro richiesta di aiuto, in altri, purtroppo, è lo stesso Erode a tagliare la testa al futuro.

 

Famiglie strane

Permettetemi di fermarmi su un passo della seconda lettura che, solo al sentirlo, stride alle orecchie delle persone. Sempre! Ogni volta che lo sentiamo ci fa male! Ci sono quattro mandate alla fine della seconda lettura che vorrei sottolineare.

“Voi mariti amate le vostre mogli e non trattatele con durezza”

“Voi mogli state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore”

Questo proprio non ci va. Poi c’è il binomio dei figli- genitori

“Voi figli obbedite ai genitori in tutto”

“Voi padri non esasperate i vostri figli”

Ecco il quartetto fatto da moglie-marito e da figli-genitori.

Ora, ammetto, che Paolo risente della cultura di allora. E non possiamo dire che la donna debba essere sottomessa all’uomo! Meglio, non solo lei! Anche l’uomo alla donna! Aggiungerei il VICEVERSA. Non toglierei la sottomissione!

Nel tempo della parità dei sessi, non dobbiamo buttare via il bambino con l’acqua sporca. Una famiglia sta in piedi se c’è AMORE RECIPROCO e anche SOTTOMISSIONE RECIPROCA. Nel senso che non faccio quello che voglio, ma mi sottometto, mi confronto, mi metto in relazione con lui e lei prima di agire e di scegliere. AMORE VICENDEVOLE. SOTTOMISSIONE VICENDEVOLE. Così pure OBBEDIENZA per i figli nei confronti dei genitori, ma anche obbedienza dei genitori nei confronti dei figli: l’obbedienza è quell’arte che sa ascoltare ciò che avviene davanti a noi. I figli devono obbedire davanti ai genitori. Ma anche i genitori davanti ai loro figli. A quello che avviene e che si chiede a loro, alla loro storia che si sta manifestando. Anche qui VICEVERSA. E infine VICEVERSA è anche la pazienza. Dei genitori nei confronti dei figli, ma anche dei figli nei confronti dei genitori. AMORE, SOTTOMISSIONE, OBBEDIENZA, PAZIENZA sono le attitudini in mandata e in uscita dentro alle nostre famiglie.

Chi ha fatto il presepe a Villa Immacolata, quello esterno, quest’anno ha messo nella casa di Betlemme un giogo appeso alle pareti della capanna. Coniuge è il giogo preso con. La famiglia di Nazareth è coniugata da amore, sottomissione, obbedienza e pazienza. Lo chiediamo anche per le nostre famiglie, questo santo giogo!

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