06 screeshot“Secondo Orfea: quando l’amore fa miracoli”

di suor Daria Gaspardo

Questo è il titolo dello spettacolo a cui mi sono sentita chiamata a partecipare. Uno spettacolo nell’anfiteatro esterno di Villa Immacolata. Arrivata, comprendo che era la terza volta che veniva realizzato proprio in questa sede. Il motivo però di questa ulteriore ripetizione, è il senso della serata: il primo atto del saluto alle suore Elisabettine che sono state una presenza per questa casa, proprio oggi, 75 anni. E lasceranno definitivamente la casa. Sono state un dono! Per noi suore elisabettine, per la Chiesa di Padova, per Villa Immacolata. E mi è sembrato di capire che questo spettacolo è stato scelto non come contorno ma come essenza della serata. Il 18 giugno 2024 per me è stata una serata diversa, un incontro non programmato, un appuntamento con la natura, con le molteplici persone (più di 400!) e con personaggi che in quel bosco incantato, recitava per noi. Essere in un luogo come questo, dove la spiritualità parla, e l’accoglienza è stato il primo biglietto da visita, tutto si è trasformato in orizzonte-panoramica per vivere l’inattesa serata.

Mi trovo in mezzo al verde, nel cielo una luna che ci guarda, c'è da sedersi, davanti a noi un piccolo tavolo come un altare, sopra un cesto di vimini: pochi stracci bianchi, forse un lenzuolo. Si accendono le luci, inizia una musica, spunta da dietro le quinte (il bosco) una donna. La donna che con un monologo ci ha trasmesso emozioni, sentimenti, intensità di vita. Ci narra, a suo modo, una storia vissuta fino in fondo da lei, con quei suoi vicini di casa, con quella coppia che nell’anno Zero è arrivata ad abitare proprio affianco a lei con quel loro figlio: Gesù uomo. La donna di questa sera è Margherita Antonelli. Una professionista dello spettacolo e del teatro del sacro. Ho vissuto 90 minuti di ascolto, attenzione, per cogliere la bellezza, il coinvolgimento di come viene raccontata la storia di Gesù dalla nascita alla resurrezione. Lei si sentiva come una zia, una di casa per Gesù! Mi sono chiesta come una persona possa entrare in se stessa e assaporare, trasformare e raccontare con parole e gesti la storia di un personaggio così importante per noi cristiani. Ci siamo sorpresi a sorridere, perfino a ridere. Ci siamo trovati anche con il nodo alla gola colti tutti da lacrime di commozione. Questa sera ho avuto un’intuizione: persone come Margherita che nella finzione prende il nome di Orfea, - forse per sottolineare anche una distanza dalle pagine del vangelo, forse per dirsi lei stessa “pagana”- persone come lei che spesso chiamiamo “laici” ma che hanno assaporato la" Bellezza" di un vissuto. Quando s’incontrano con questa “Bellezza”, i laici la vogliono raccontare e condividere con gli uomini di oggi. Camminare insieme nella Chiesa si dice Sinodo. Quello di questa sera è cammino Sinodale vissuto e trasmesso. Comunicarci le “Bellezze” fino al sorriso, fino alle lacrime e unificarci senza uniformarci! Devo dire che il silenzio della notte ha raggiunto anche me, e sono tornata a Padova, dove abito, con una marcia in più.

Credo che dobbiamo leggere la storia di oggi come Chiesa, istituti religiosi, laici, nel cercare soluzioni o risposte nelle scelte che chiedono un discernimento sul tenere aperte le nostre strutture o sul chiuderle con un confronto che certamente è difficile. Oggi sappiamo che il nostro mondo ecclesiale non ha risorse economiche: il mondo lo sa. Si arriva a pensare che non è opportuno continuare a tenerle, proprio perché gli altri non ci credono e non vi aderiscono più. Non sentono le nostre realtà appartenenti alla loro sensibilità e faticano a contribuire economicamente. Ma questa sera, dopo aver partecipato a questo spettacolo, dopo aver sentito forze giovani che annunciavano la nuova app di Villa Immacolata – come una prospettiva sull’immediato futuro – e dopo aver ascoltato da una giovane ragazza lo sprono ad una raccolta fondi per iniziare l’avventura di rinnovo degli ambienti di Villa Immacolata, sono davvero convinta che dobbiamo investire nella forza dei laici senza togliere a nessuno i loro spazi, e credere e valorizzare ogni risorsa, ogni iniziativa, e magari andare anche controcorrente dove però soffia lo Spirito. Oggi tocca a noi: credere e confidare nella forza dello Spirito. Tocca a noi credere proporre dove e come costruire un futuro per noi e per la nostra società. Siamo persone costruttrici di Benessere fisico, psichico e spirituale, camminiamo nella gioia seminando Benessere come Margherita e quei giovani di questa sera.

Tags: fede, incontro con Cristo

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