Le iscrizioni sono chiuse entro mercoledì 2 ottobre 2024
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LA PROPOSTA: Nel 1952 viene pubblicato in Inghilterra un libro dallo strano titolo Mere Christianity di Clive Staple Lewis. Con quest’opera dedicata al «mero» cristianesimo, cioè ai principi-base della fede, comuni ad ogni confessione cristiana, il poliedrico genio del professore di filologia di Cambridge, poeta e apologeta, saggista e romanziere, metteva ordine e raccoglieva in un unico volume le sue riflessioni sulla fede cristiana, quella fede che alla fine degli anni ‘20 aveva riscoperto e abbracciato. Anche per Lewis il cristianesimo eccelle tra le altre religioni per la sua stranezza: “Di solito, infatti, la realtà è qualcosa che non si sarebbe mai potuta immaginare. Questa è una delle ragioni per cui credo nel cristianesimo: è una religione che non si sarebbe mai potuta immaginare. Se ci proponesse proprio il tipo di universo che ci saremmo sempre aspettati, mi sembrerebbe il frutto di una nostra invenzione. Ma in effetti, non è niente che qualcuno abbia potuto inventare e presenta quelle strane contraddizioni che sono proprie delle cose vere”. Con questa stessa freschezza e leggerezza Lewis si muove in quattro capitoli tra i principali dogmi del cristianesimo, dalla creazione all’incarnazione, passando per il peccato originale (“Per quanto ne sappiamo, a Dio non costa nulla creare cose belle; ma convertire delle volontà ribelli gli costa la crocifissione”), con ragionamenti rigorosi e nitidi quanto politicamente scorretti (si tratta sempre di parlare di Cristo, segno di contraddizione) fino alla distinzione finale tra “brave persone” e “uomini nuovi” che il cristianesimo, questa religione sempre giovane, è venuta a sancire definitivamente: “paragonata allo sviluppo dell’uomo su questo pianeta, la diffusione del cristianesimo nella razza umana sembra sia avvenuto nel tempo di un lampo, perché duemila anni sono quasi nulla nella storia dell’universo […] siamo ancora i “primi cristiani” […] stiamo mettendo i primi denti. Il mondo esterno, senza dubbio, pensa esattamente il contrario, e cioè che stiamo morendo di vecchiaia, ma ogni volta il mondo è rimasto deluso [...] L’uniformità è più diffusa tra gli uomini “naturali” che tra chi si arrende a Cristo. Come sono stati monotonamente simili tutti i grandi tiranni e conquistatori! E come sono gloriosamente diversi i santi!”.
CHI ACCOMPAGNA: Don Federico Giacomin, presbitero della diocesi di Padova e direttore di Villa Immacolata.
QUANDO: OTTOBRE 2024 dalle 20:30 alle 22:00 NOVEMBRE 2024 dalle 20:30 alle 22:00
ISCRIZIONI/INFORMAZIONI: Il costo dell’intera esperienza è di € 50 Per iscriversi
L’esperienza si potrà realizzare con un minimo di 10 iscritti ed un massimo di 25. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare dal lunedì al venerdì in portineria dalle 9:00 alle 14:30. |
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