LIBERI
Quest’anno ho trascorso la giornata di Pasquetta a Villa Immacolata insieme al mio fidanzato e al mio migliore amico. Avevamo dato la disponibilità per aiutare nell’organizzazione dell’evento: servizio al cancello e al parcheggio, messa, giochi, ecc…
Alle 12.00 c’è stata la messa all’aperto e nei miei pensieri ho trattenuto l’inizio della predica di don Federico: “Quale regalo vi è stato fatto a Pasqua? Non intendo l’uovo… Sono certo che a ognuno di voi il Signore abbia fatto un regalo in questi giorni. Qual è? Pensateci”. Inizialmente ho cercato di rispondere, ma di nulla riuscivo a dire: “Signore, grazie per questo regalo” senza sentirmi insicura. D’altronde, non si può appiccicare Dio a tutto ciò che accade di bello. Il resto della giornata è trascorso tra cibo, giochi e servizio al cancello o al parcheggio.
Alla fine, eravamo stanchissimi, ma felici. A tal punto da desiderare che, nonostante tutto, la giornata continuasse. Potevamo crollare dal sonno da un momento all’altro, ma la bellezza di cui eravamo stati parte era impressa nei nostri occhi e ci teneva svegli!
Sulla strada del ritorno ci siamo fermati in pizzeria, anche se nessuno di noi aveva fame. Mentre stavamo cenando e parlando di com'eravamo stati bene, il mio amico se ne esce con una novità, portando di colpo il piano di discussione molto più in profondità. Vorrei chiedergli: "Chi te l'ha fatto fare? Perché oggi?" È iniziato inaspettatamente e liberamente tra di noi un dialogo che ci ha coinvolti intimamente. Intenso e faticoso, perché eravamo stanchi, ma le energie spuntavano da non si sa dove e ci rendeva un po’ alla volta sempre più liberi. Ho passato i primi minuti incredula cercando di trattenere gioie e timori che affioravano, per poi trovarmi commossa di fronte a quello che stava accadendo.
Finita la cena siamo usciti a fare una passeggiata e se non fosse che l'essere umano non può volare, quel giorno di certo i miei piedi si sarebbero staccati da terra.
Cosa aveva generato in noi una giornata di servizio a Villa Immacolata? Che amore ci siamo trovati addosso? Tanto da sentirci così liberi da condividere (e accogliere) aspetti così delicati e personali tra di noi. Un amore che libera e, liberandoci, ci permette di amare di più. Ma che bello! Perché poi ci siamo guardati con una tenerezza gigante e ci siamo scoperti ancora più amici di prima.
Il giorno dopo mi arriva un messaggio dal mio amico: "Ho riflettuto sulle parole di don Federico e credo proprio che il regalo che mi è stato fatto in questa Pasqua sia stata la giornata di oggi". È stato anche il mio e posso dirlo con certezza.