FRAMMENTI DI RISURREZIONE
È un tempo strano quello che stiamo vivendo: la pandemia del Coronavirus ci limita nei movimenti bloccandoci a casa. Questo virus sta capovolgendo le nostre vite e così anche la mia. Mi pone interrogativi, nuove attenzioni sul prossimo, sulla mia vita di fede. Inizialmente mi sentivo persa, disorientata, frastornata, angosciata. Poi il tempo di Quaresima mi ha aiutata. Nella mia parrocchia, si sono attivati i gruppi. Il parroco ha proposto degli incontri per giovani su alcuni vangeli della Quaresima e della Settimana Santa. Sin da subito, è stata per me una bella esperienza. Inusuale di sicuro ma volta per volta, arricchente. Mi ha fatto del bene e ha portato del bene tra noi. Sono emerse le paure, le chiusure, la difficoltà di gestire il proprio tempo, il valore e l’importanza delle amicizie, come anche la ricerca profonda, dai brani del vangeli proposti, di che cosa Gesù vuole dire a me e a ciascuno di noi in questo tempo, nelle nostre vite.
Arrivata la Pasqua è nato il desiderio di proseguire gli incontri ma a piccoli gruppetti coinvolgendo anche alcuni adulti. Ci siamo ritrovati a condividere il vangelo di Maria di Magdala al sepolcro.
Una candela accesa, la Bibbia, carta e penna. Mentre ascoltavo, mi ritrovavo a spostare il mio sguardo tra la luce della candela vicino al mio schermo e i vari volti degli amici. Sentivo verità, profondità e fraternità. Poi un ragazzo ha sottolineato l’amore espresso da Maria Maddalena per Gesù con quel pianto davanti al sepolcro, affetto che viene riconosciuto dal Signore chiamandola per nome ed inviandola “dai fratelli in Galilea”. Un amore vero pieno di libertà, di fiducia e di speranza. Ed ecco un altro giovane interviene ringraziando ciascuno di noi. Da quella sera, qualcosa in lui è cambiato. Stava vivendo questo tempo di isolamento come chiusura in se stesso e come assenza di Dio, ma l’incontro con Gesù Risorto l’aveva interpellato a cambiare sguardo. Gesù ha raccolto la sua tristezza e l’ha chiamato per nome.
E’ stato un incontro di condivisione importante per me. Ho toccato con mano quanto la Parola sia viva nel senso vero del termine: cioè che porta vita. Penso allora a queste piccole resurrezioni, cambi di prospettiva che l’incontro con Gesù suggerisce. Sono passaggi da attraversare, accettando anche il disorientamento, la delusione, il smarrimento, ma vivendo nella consapevolezza di chi sto cercando, come ha condiviso una giovane. La forza sta proprio in quel cuore che “piange” perché piange molto chi ama molto. In quella serata, ho respirato la ricerca di questo Amore e l’ho incontrato come fiamma nei volti di quei ragazzi ed adulti. Quanto fa bene al cuore riconoscere questi segni di speranza che vanno oltre frontiera.
Sarà strano, ma il Signore sta vincendo il nostro isolamento, sfruttando ponti virtuali.
“Perché il Suo amore è per sempre”.